Indiscusso Mignano – la sorpresa Macci può lanciare il nuovo

Il voto espresso dagli avvocati del foro di Latina nella tornata che dal 17 a sabato 19 pomeriggio ha segnato il rinnovo del Consiglio dell’Ordine e il rientro alla normalità, dopo l’avvicendarsi di ben 3 commissariamenti.

La prolungata sospensione dell’attività ordinaria ha richiesto il completamento del quinquennio e così l’insediamento delle nuove cariche per il residuo mandato al 2022.

A questo breve tratto di consiliatura guarda, dunque, il foro pontino nella consapevolezza che l’esito appena uscito dalle urne non potrà che essere un ideale traghettamento verso il prossimo quadriennio fino al 2026.

Il dato consegnatoci nella proclamazione di sabato 19 febbraio è semplicemente inequivocabile, del resto in linea con le previsioni della vigilia. Nessun rinnovamento è intervenuto nella scelta dei consiglieri, riproposti pressoché integralmente dalla lista di maggioranza, mai come stavolta degna della denominazione “Uniti per l’Avvocatura”. L’organigramma del Consiglio uscente, appena innervato di qualche new entry di contorno, sostituisce il presidente uscente Lauretti con un elettorato che si consegna plebiscitariamente alla guida dell’avvocato Giacomo Mignano, gratificato da più del 50% dei 1065 votanti. Leader annunciato, apprezzato nell’ambiente per la lunga militanza e profonda conoscenza delle dinamiche politico-forensi, Mignano è il caposaldo di un sistema consolidato di gestione del foro che ha visto negli anni – sin dalla gestione Lauretti cui Mignano fa da naturale delfino – fidelizzarsi gli Iscritti più sull’apprezzamento di   meriti personali che non su più fertili e necessari spazi di partecipazione.

Indiscusso Mignano - la sorpresa Macci può lanciare il nuovo
Il nuovo Consiglio dell'Ordine

All’avvocatura pontina non è parso anomalo affidarsi alla figura che, senza soluzione di continuità, ha saputo proporsi da Commissario Straordinario (del suo stesso foro di appartenenza!) come garanzia credibile di “buon governo”, soluzione ottimale per sanare le forti divisioni di un ambiente tuttora sconcertato dal passato recente. Con buona pace di ogni più rigorosa lettura e – azzardiamo – superiore opportunità politica, ormai da destinare a momenti più pacati. 

Con pari unitaria scelta di campo, hanno fatto il pieno di preferenze i 5 candidati portati dal Movimento Forense, di fatto la seconda lista opportunamente funzionale ad integrarsi nella composizione a 15 che riconsegna integro, ai nastri di ri-partenza, un quadro consiliare a dir poco granitico, che tanto rassicura la leadership dei prossimi mesi.

Più complessa è la lettura del risultato ottenuto dalla componente che, sotto la sigla Insieme per il Cambiamento, ha riproposto le candidature protagoniste dello scontro a suon di ricorsi e contenziosi amministrativi della passata stagione. Da quest’area giunge il solo avv. Umberto Giffenni ad occupare l’ultimo posto disponibile fra i 15 neo consiglieri. Troppo poco per gli sforzi pure convinti di un gruppo forse ancora lontano dalla più giusta lettura del momento odierno e delle proposte da formulare.

Il Cambiamento è nella Trasparenza 2
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Sempre coi numeri alla mano, appare ben più significativa – a rompere il quadro più blindato e statico degli ultimi tempi – la risposta che il foro ha dato anche alle quattro candidature singole, tenutesi espressamente autonome ed estranee a logiche di lista con intesa preordinata. È stata la via scelta anche da chi scrive, chiamatasi a sua volta in prima persona a sostenere una proposta da tempo assente nelle dinamiche del foro pontino, che pretenda di valorizzare logiche di effettiva autonomia, arricchire il quadro di progetti operativi a favore di settori e professionalità da troppo tempo zittite senza spazio di confronto.

Le candidature di Amelia Vitiello, Annalisa Romaniello, Gian Luca Ciotti e Carlo Macci consentono oggi valutare quale prospettiva possa avere una spinta di apertura culturale e professionale su temi nuovi, aperture di nuovi canali su cui condurre l’Avvocatura ad operare in trasparenza e crescere in possibilità.

La scelta di andare da soli

È alla luce di questo che acquista ogni valore l’exploit assoluto che ha visto l’avv. Macci meritatamente premiato dal più ampio dei consensi. Secondo solo a Mignano, Carlo Macci è ora il primario riferimento per la spinta innovativa per la quale ci stiamo personalmente impegnando. La massa di preferenze accordate a questa impostazione è il vero patrimonio su cui ora impostare tutto. È la chiamata a responsabilità ormai da assumere in pieno – anche da parte nostra – col supporto convinto di ciascuno dei tanti che ci hanno dato la fiducia necessaria a proseguire. È lecito attendersi da subito l’assunzione di precise impostazioni per attivare il confronto e ampliare il consenso verso l’alternanza. In che misura potrà svilupparsi il cambiamento piuttosto che consolidarsi la fissità improduttiva di posizioni acquisite, è l’interrogativo più centrale e decisivo che già impegna il futuro dell’avvocatura pontina.

Annalisa Romaniello

News Reporter

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