L’uomo delle stelle

Alla fine e’ andato a controllare di persona il prof. Stephen Hawking, il celebre
astrofisico scomparso nella notte tra il 13 e 14 marzo, proprio nel giorno della
nascita di Albert Einstein e di Galileo Galilei.
Il prof. Hawking viveva nella sua casa a Cambridge e ricopriva la cattedra che era
stata di Isacco Newton. Famoso per la sua teoria sui buchi neri, celebri i suoi libri
divulgativi sulle sue scoperte, tra tutti Dal Big Bang ai buchi neri, dove cerca di
spiegare al grande pubblico come i buchi neri non siano pozzi bui dove le particelle
che vi entrano non escono piu’ ma qualcuna esce e quelle che entrano fanno
perdere massa al buco nero stesso che dopo molto “evapora”.
Ha ispirato milioni di persone con i suoi libri. Il suo mito deve molto alla sua
straordinaria umanita’ e a quella combinazione unica di tenacia e leggerezza con cui
ha affrontato la sua disabilita’ e il suo status di celebrita’ mondiale. Non
dimentichiamo pero’ che il suo maggior contributo egli lo ha donato alla fisica
teorica. Se nella vita reale Hawking e’ stato costretto su una sedia a rotelle, colpito
dalla SLA all’eta’ di 21 anni, nel mondo della fisica teorica era un formidabile
avventuriero, un esploratore di territori fino ad allora inaccessibili ed inesplorati. La
sua straordinarieta’ riguarda anche la sua longevita’ che nonostante i medici gli
avessero concesso massimo due anni di vita, lo ha portato a vivere per 76 lunghi
anni sempre lottando come un leone contro la malattia e traendo dallo studio la sua
forza. Le sue scoperte in fisica hanno teorizzato le cosiddette “singolarita’”, ovvero
idei punti in cui la densita’ di materia diventa infinita, e cosi’ anche la curvatura dello
spazio e del tempo che secondo la teoria della Relativita’ Generale di Einstein sono
fusi in un’unica entita’ chiamata spaziotempo.
La sua scoperta piu’ importante arriva nel 1974-1975 quando teorizza che i buchi
neri non sono proprio neri ma emettono una forma di radiazione che sottrae
energia al buco nero fino a farlo possibilmente scomparire. Arrivo’ anche a stabilire
un sorprendente parallelo tra i buchi neri e la termodinamica e ad associare a questi
oggetti una definizione di temperatura ed entropia.
Leggere gli articoli di Hawking e’ per i fisici di oggi un’esperienza altamente
formativa ma anche, in un certo senso, straniante. Una personalita’ eclettica,
malleabile, straordinariamente rigorosa e curiosa che ci ha insegnato a spingerci con
coraggio, fantasia e rigore oltre la frontiera di cio’ che conosciamo. Ora caro prof.
Hawking sei molto vicino a toccare le tue amate stelle. Buon viaggio.

Fabio Antonelli

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