Dimenticate la ballerina di Paso Adelante. La vera protagonista di questa storia si chiama Lola Fernandez, ma calca ben altri palcoscenici: quelli della progettazione europea, delle politiche pubbliche e dell’innovazione nei territori.
Docente universitaria, progettista esperta, oggi assessora alle Attività Produttive, Politiche del Lavoro, Innovazione e Finanziamenti pubblici del Comune di Sezze, Lola Fernandez da oltre dieci anni lavora con determinazione per trasformare le opportunità dei fondi europei in progetti concreti, sostenibili e radicati nei bisogni locali.
Già pioniera a Latina – dove l’allora sindaco Vincenzo Zaccheo le affidò la guida dell’Ufficio Europa – oggi è una figura chiave nell’amministrazione del Comune di Sezze, guidata dal sindaco Lidano Lucidi, con cui ha realizzato iniziative di valore strategico per il territorio.
Tra queste, spicca il progetto LINFA – Legami Interpersonali per un Futuro Attivo, recentemente finanziato dalla Regione Lazio nell’ambito del programma europeo FSE+ 2021–2027. LINFA ha ottenuto 74.980 euro per attività dedicate agli over 65: dall’assistenza domiciliare alle attività motorie, dai laboratori artigianali agli orti sociali, fino ai corsi di danza, lingue e scrittura. Il progetto è frutto di una solida rete territoriale tra il Comune, la Cooperativa Progetto 2000 e le associazioni dei centri anziani di Sezze.
Ma non è tutto. Lola Fernandez è anche una delle voci autorevoli sul tema della progettazione trasparente e antifrode. Ne ha parlato l’11 giugno 2025, al Parlamento Europeo a Roma, come relatrice nella Giornata Antifrode Europea, un evento promosso dall’Odg Lazio, PiuE e GUS per rafforzare la comunicazione e la legalità nella gestione dei fondi UE.
Secondo Fernandez, la prevenzione delle frodi inizia “dal cervello del progetto”, ovvero dal quadro logico, lo strumento cardine per definire obiettivi, indicatori e responsabilità. Una bussola operativa che, se ben strutturata, può garantire trasparenza, impatto reale e sostenibilità nel tempo.
“Quando il progetto è ben fatto, tutto è tracciabile. E ciò rafforza la fiducia della comunità e delle autorità di controllo. Il quadro logico non è un modulo da riempire: è una mappa viva, che racconta cosa si vuole fare, come e perché. È la prima barriera contro la frode.”
Durante l’evento, Fernandez ha anche richiamato la teoria del cambiamento di Isabel Vogel, sottolineando l’importanza di adattare gli strumenti progettuali all’evoluzione dei contesti. Un approccio strategico che può – e deve – essere supportato anche da sistemi di monitoraggio più evoluti, capaci di misurare la performance reale dei progetti, non solo la spesa.
Il suo intervento è stato lucido, tecnico ma anche appassionato, con una riflessione finale che tocca il cuore di chi si occupa di amministrazione pubblica:
“Le nostre comunità meritano progetti che durino, non solo che spendano. Per questo serve competenza, comunicazione e coraggio“.
E proprio sulla comunicazione, la Fernandez non ha avuto timore di raccontare un episodio di critica ricevuta via social. Una frecciata gratuita che ha trasformato in spunto costruttivo, portando all’assunzione di una figura dedicata alla comunicazione istituzionale.
Perché se è vero che la progettazione è fatta di numeri, metriche e regolamenti, è anche vero che senza narrazione e trasparenza, nessun progetto può davvero diventare patrimonio collettivo.
