“INTERNET AL SICURO” convegno itinerante: 24 e 25 ottobre, seconda tappa  Cagliari

A una settimana dalla presentazione istituzionale del Progetto “Vivi Internet, al sicuro”, a Roma lo scorso 10 e 11 ottobre, l’iniziativa è sbarcata a Milano, all’Università Bocconi, dove giuristi, relatori istituzionali e accademici hanno focalizzato il dibattito sul ruolo degli operatori pubblici e privati nella sicurezza di internet. Il tema si inserisce nell’ambito del progetto promosso da Google in collaborazione con la Polizia Postale e delle Comunicazioni, l’associazione Altroconsumo e l’Accademia Italiana del Codice di Internet (IAIC) ed è volto a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della privacy e della sicurezza online, affrontando le questioni più rilevanti e analizzando gli strumenti messi a disposizione dall’evoluzione tecnologica alla luce del Regolamento Privacy che adottato nel maggio 2016 entrerà in vigore nel 2018.

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La locandina che annuncia la due-giorni cagliaritana

Il progetto, articolato in cinque tappe sull’intero territorio nazionale, vede il coinvolgimento di alcune tra le principali Università italiane (Università Roma Tre – Università Europea di Roma, Università Bocconi, Università di Cagliari, Università di Napoli “Federico II” – Università di Salerno, Università di Bologna).

Ogni tappa del progetto all’interno delle Università, dedicata alla disamina di una specifica tematica, si articola in due giorni (lunedì e martedì) di lavori, organizzati dall’Accademia in collaborazione con le Università ospitanti. I lavori in ciascuna tappa prevedono un convegno il lunedì pomeriggio con la partecipazione di relatori istituzionali e accademici, il cui intervento si prefigge lo scopo di esplorare le questioni più rilevanti concernenti ciascun tema trattato. Nella seconda giornata del martedì sono programmati due workshop, uno la mattina ed uno il pomeriggio, rivolti a studenti, laureati e giovani ricercatori, praticanti avvocati, ma anche a docenti, rappresentanti del mondo delle istituzioni, delle imprese, startupper, etc.

Ad avviare i lavori della campagna di sensibilizzazione la tappa romana del progetto, durante la quale si è affrontato il nuovo regolamento sulla protezione dei dati personali e il c.d. Privacy Shield Ue-Usa. Il dibattito, dopo aver analizzato le nuove regole introdotte a livello europeo, ha evidenziato le sfide preposte alla tutela del dato personale. Lo scopo è di garantire un nuovo regime di certezza giuridica, in grado, da un lato, di salvaguardare i diritti fondamentali di qualsiasi persona nell’UE, anche quelli di coloro i cui dati personali siano trasferiti verso gli Stati Uniti, e, dall’altro, di fornire una nuova cornice normativa alle imprese che operano con trasferimenti transatlantici di dati.

Un plauso all’iniziativa si è avuto dai relatori istituzionali intervenuti.  È stato, infatti, evidenziato come il progetto costituisca uno strumento importante al fine di sensibilizzare la cultura della privacy nel nostro Paese. L’iniziativa ha consentito di evidenziare anche rischi, in realtà, sottovalutati dagli utenti, soprattutto nell’utilizzo dei social e dei siti nell’e-commerce, con l’auspicio di sensibilizzare e, quindi, formare gli utenti al fine di indurli ad adottare efficaci comportamenti di “autotutela dei propri dati”.

Non da ultimo, particolare apprezzamento è stato rivolto alla struttura del progetto, che coinvolgendo anche le Università, è in grado di gettare le basi per lo sviluppo di una opportuna quanto necessaria educazione al rispetto della privacy tale da far aumentare lconsapevolezza dell’utente all’utilizzo di Internet e dei dati personali che noi tutti lasciamo quotidianamente in Rete.

Durante la seconda giornata di lavori, presso l’Università degli Studi di Roma Tre, una volta evidenziato il ruolo sempre più preponderante di Internet, è stata manifestata l’esigenza di aumentare la consapevolezza su potenzialità e possibili rischi. Nel pomeriggio, invece, al workshop svoltosi presso l’Università Europea di Roma sul tema: “La semplificazione degli adempimenti in materia di trattamento dei dati“, i relatori intervenuti hanno analizzato le regole di privacy introdotte in sede europea, focalizzandosi soprattutto sull’utilizzo dello strumento regolamentare, capace per la sua struttura di rendere le norme rapidamente e direttamente esecutive in ogni Paese UE. Un metodo nuovo applicato alla tutela del dato; in passato, infatti, si era utilizzato lo strumento della direttiva che necessitava di recepimento interno, e dunque tale da consentire un recepimento particolareggiato in ciascuno Stato membro. Il Regolamento, invece, consente di superare le diversità dovute al recepimento e introduce uno strumento di tutela dei cittadini e consumatori, nonché, nel contempo, mette alla prova operatori di settore, chiamati ad affrontare fin da subito il cambiamento.

Interessanti spunti, dunque, sono emersi durante i lavori introduttivi del progetto, ma – lo si ricorda – il progetto prosegue e la prossima tappa è prevista all’Università di Cagliari, lunedì 24 e martedì 25 ottobre, dove il tema verterà sulle start-up e la protezione dei consumatori in internet.

Avv. Rosaria Petti – Segreteria Organizzativa

 

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